Camminare, se si nasce con una disabilità motoria questa parola, questo desiderio ardente entra presto nella testa e scorre in tutte le tue vene. Durante l’adolescenza, il periodo dove si insiste maggiormente per raggiungere il miglior risultato possibile, mirare all’indipendenza e all’autonomia sono due obiettivi fondamentali da raggiungere e questi sembrano essere i motivi principali per raggiungere la vera gioia. Quel qualcosa di vitale da ottenere e mantenere per tutta la vita. In poche parole, il pensiero fisso diventa questo: più si sta sulle proprie gambe e meglio è.

Si arriva tuttavia a un punto della propria vita in cui la terapia è un sostegno per non perdere ciò che si è guadagnato nel tempo. E si inizia a pensare che se tu trovi un tuo assetto, una tua sicurezza, da lì sarai in grado di costruire tutta la tua vita.

 

La storia di Michel ci fa riflettere su quanto la forza di volontà, il coraggio e la voglia di non arrendersi mai possano cambiare davvero il corso della propria vita.

Michel è un ragazzo di 30 anni di Montaldo Torinese che si è sottoposto ai test sperimentali per un dispositivo realizzato da un gruppo di ricerca del Politecnico di Losanna (in collaborazione con Silvestro Micera). Dopo 4 anni di paralisi in appena un giorno ha ripreso a camminare.

Riuscire a restituire la capacità di movimento a chi è rimasto paralizzato per traumi alla colonna vertebrale, questo il desiderio dei volontari che stanno lavorando sodo a questo progetto. Michel Roccati vittima 4 anni fa di un incidente in moto per via di un animale che gli aveva tagliato la strada, dopo aver sentito di questo esperimento ha fatto di tutto per poterne far parte e mettendosi in contatto tramite e-mail, pur non sapendo granché, si è lasciato guidare dall’istinto è ha lasciato tutto nelle loro mani.

Tutto ebbe inizio dopo un intervento chirurgico per impiantare degli elettrodi direttamente nella colonna vertebrale e successivamente un dispositivo nell'addome in grado di ottenere i dati in arrivo da un apposito dispositivo tablet. Subito dopo la convalescenza post-operatoria Michel ha mosso i primi passi nei laboratori e poco dopo camminava già. Oggi Michel ha recuperato il 50% del suo tono muscolare ed è in grado non soltanto di alzarsi, ma anche di camminare, salire e scendere le scale e anche di nuotare.

Per sapere un po’ meglio come funziona il tutto, bisogna immaginare che attraverso questo tablet si sceglie una funzione. Successivamente il tablet provvede a mandare uno stimolo e Michel spiega che con il suo cervello elabora lo stimolo e mandano in questo modo un segnale più forte e deciso.

Oggi Michel sale e scende le scale, riesce a nuotare di nuovo e il suo sogno è quello di riuscire a percorrere almeno un chilometro in primavera.

Il dispositivo è uno strumento che deve ancora essere migliorato sicuramente, ma siamo tutti felici che questi lavori, questi progetti siano ogni giorno più visibili e presenti nella nostra realtà. Nella speranza che sia presto commerciabile e disponibile a tutti.

Camminare… Alla fin fine ognuno trova la sua strategia, il modo per farsi strada nella vita.

E anche chi si ritrova costretto su una sedia a rotelle percorre comunque la sua strada e camminare su due gambe non è più il pensiero principale. La vita scorre e noi siamo ben più di esseri viventi che dovrebbero camminare su due gambe. La vita dona tanto, pur chiedendo tanto. Tutti dobbiamo darci da fare, non solo chi si ingegna e lavora sodo per trovare delle cure e delle nuove idee per poter dare una vita migliore a tutti, ma anche per chi vive certe situazioni da sempre o da anni e deve ricordarsi di lottare per se stessi prima di tutto e poi anche per gli altri, perché migliorare se stessi significa migliorare anche ciò che ci sta intorno.

 

Margherita Rastiello

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