Cronaca
Fermiamo la violenza sulle donne
Giulia Tramontano, Giulia Cecchettin, Sofia Castelli, Angela Gioiello, Mara Fait, Giulia Donato, Melina Marino, Oriana Brunelli. Queste sono solo alcunw delle donne uccise per mano di un uomo. Di molte a causarne la morte è un partner o ex partner, un familiare, un presunto amico. Negli ultimi tempi si è cercato di sostenere le vittime con Case rifugio e Centri antiviolenza, per evitare che il tutto sfociasse nel peggio. Sostenere queste donne significa offrirle strumenti per ripartire, per ricostruire la loro vita. Il gran numero di femminicidi deve portarci a una riflessione, bisogna anche cercare di sensibilizzare la questione attraverso i media. Uccise per la voglia di evadere da un rapporto possessivo, uccise in un giono qualunque o perchè no alla Vigilia di Natale, uccise tra le mura di casa o per strada, uccise da chi si fidavano o da chi scappavano. L'arma necessaria per affrontare questo fenomeno è l'educazione. Crescere i figli con l'idea che la violenza non è mai la soluzione né verso la donna né verso gli uomini è sicuramente la soluzione per abbattere il pericolo. Con la pandemia però la faccenda è peggiorata a causa della convivenza forzata prolungata. E' aumentato quindi l'intrappolamento in casa con il partner violento. Dal 2017 in Italia è stata istituita una commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio che ha come obiettivo quello di studiare quali sono i meccanismi che alimentano la violenza sulle donne. Con il covid-19 sono state aumentate le misure restrittive e di conseguenza le donne sono state meno protette sono diminuiti i loro momenti di libertà, ma la pandemia non è stata certo causa del fenomeno, poichè esso già sussisteva.