Alcune malattie, rimangono invisibili  ed hanno una disabilità, che pur dolorosa non si vede. Si tratta di forme croniche, spesso degenerative, disabilitanti e condizionanti in termini psicologici e sociali. Sono inoltre fenomeni molto complessi, non solo per la numerosità e la diversità delle sue forme, ma anche per la grande variabilità di sintomi e segni. In Europa si stima che le persone affette da tali patologie siano circa 20-30 milioni. Alcune delle disabilità invisibili meglio conosciute includono patologie cardiache, sindrome da fatica cronica, sclerosi multipla, sensibilità chimica multipla, fibromialgia e colite ulcerosa ecc..! Malattie come quelle citate, per cui spesso non vi è una vera e propria cura definitiva ma solo un aiuto farmacologico o di continue terapie migliorando le condizioni, portano spesso le persone in depressione, soprattutto se inserite in un ambiente che pretende molto e non accetta i gli stop chiesti dal corpo. Non tutte le disabilità si mostrano con lo stesso declino fisico o necessitano dell’uso di ausili, e non tutte sono facilmente classificabili o visibili. Purtroppo però viviamo in un mondo di etichette, e se siamo così sfortunati da non avere qualcosa di facilmente catalogabile, la nostra condizione  viene immediatamente messa in dubbio. Oltre al dolore della malattia si somma il dolore gratuito del giudizio, che potrebbe essere evitato se al mondo non esistesse tanta ignoranza su certe condizioni croniche. Per superare questi pregiudizi la prima cosa da fare è imparare a non giudicare dall’apparenza, perché chiunque potrebbe combattere in silenzio una malattia di cui noi non siamo a conoscenza. Non tutte le disabilità sono visibili.

Piero D.M.

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