Qualche giorno fa, una mia amica mi ha mandato una foto della sua bambina insieme a un’immagine delle bambole Gorjuss  by Santoro London: la loro storia mi ha incuriosita, e merita senza dubbio di essere raccontata.

Santoro London è un’azienda inglese fondata nel 1985 nata per commercializzare giocattoli per bambini e che, nel 2010, è diventata famosa lanciando le bambole a marchio “Gorjuss”.

Il successo  di queste bambole è da cercare nella loro dolcezza, innocenza, timidezza, e malinconia; da questo grande successo, l’azienda Santoro ha poi iniziato a produrre anche un’infinità di accessori legati alle bambole, come ad esempio borse, astucci, quaderni, portachiavi ecc.

Queste meravigliose bamboline, che sono state disegnate dall’artista scozzese Susanne Woolcott, raffigurano una dolce bambina dai capelli scuri (molto somigliante alla loro reale disegnatrice) e guance rosa, con un abbigliamento dai colori pastello; sono caratterizzate da una componente emotiva molto spiccata che viene espressa in modo molto efficace nel design.  

In queste bambole, c’è un dettaglio che salta subito all’occhio di chi le osserva e che le rende uniche: le Gorjuss non hanno la bocca. La disegnatrice è una ragazza affetta da mutismo, ed è per questo che le bambole che ha inventato - pur non riuscendo a parlare hanno un’elevata capacità comunicativa, anche grazie ai tratti del volto appena accennati e  intensi occhi neri.

Attraverso la loro personalità, queste bambole “sanno parlare”, dimostrando che i sentimenti possono essere espressi in tanti modi diversi.  Questo è quindi un messaggio di speranza, che fa facilmente capire che si può comunicare anche senza voce. La comunicazione non ha ostacoli: se sei triste, la bambola ti guarderà in maniera triste, e viceversa.

Sono molto felice di aver conosciuto la storia di queste bambole e della loro creatrice, che ha saputo trasformare il suo deficit in una forza incredibile per portare nel mondo un messaggio molto importante.

Simona Bagnoli

Foto: dal Web

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