Squilli di telefono. Sono le scuole che chiamano i genitori dei bambini disabili per invitare a lasciare i loro figli a casa, poichè il loro insegnante di sostegno deve sostituire quello di materie curricolari o perchè gli stessi sono positivi o in isolamento. A rendere noto il caso è stata l'associazione "Famiglie Disabili Lombarde" e l'associazione "Amici di Tommy e Cecilia Onlus", quest'ultima ha denunciato come per il piccolo Tommaso la pausa natalizia non sia mai finita. La scuola per lui dopo le vacanze di Natale non è mai cominciata. Tutto ciò è successo perchè la pandemia ha portato alla luce alcune difficoltà che il sistema scolastico si trascina da anni. Il primo problema si riscontra nel rapporto tra alunni con disabilità e il loro insegnanti di sostegno. Questi ultimi sono numericamente insufficienti quando ci sarebbe bisogno di una maggiore disponibilità. Per non dire che sono molto pochi i docenti che si sono specializzati nell'ambito del sostegno. Infatti spesso gli stessi non accettano l'incarico perchè non sono specializzate in questo campo ma laureate in tutte altre classi di insegnamento. A rimetterci, però, sono gli alunni disabili che restano senza il loro docente di sostegno anche per mesi interi. Sorge spontaneo chiedersi perchè il numero di spcializzati in sostegno sia così scarso. La risposta è molto semplice perchè la specializzazione è a numero chiuso. Dunque anche quest'ultimo problema andrebbe risolto. In sintesi la pandemia sta portando una serie di difficoltà e di queste sta risentendo specilamente la categoria dei soggetti più fragili.

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