La società di San Francisco ha introdotto nell'aprile del 2016 un supplemento di tariffa per "risarcire" i conducenti costretti ad aspettare per più di due minuti la salita a bordo dei passeggeri.  Questo provvedimento, però, sembra non tener conto delle persone disabili, che avendo delle problematiche possono necessariamente aver bisogno di più tempo per salire sul veicolo. Al contrario ci sono qielle persone che lasciano senza validi motivi i passeggeri ad aspettare per diversi minuti. Secondo il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti il famoso servizio di trasporto californiano avrebbe adottato una politica tariffaria  discriminatoria nei confronti delle persone con disabilità.  Secondo quanto riportato sul New York Times , la soietà di San Francisco si sarebbe giustificata con il  dipartimento di giustizia specificando che la tariffa extra 'per i tempi di attesa è prevista per i passeggeri che fanno aspettare il conducente senza un valido motivo e non per chi ha realmente delle difficoltà e di aver già risarcito i clienti  che si sono trovati a fronteggiare questa discriminazione. Matt Kallman, il portavoce di Uber, dichiara che il loro servizio non viola assolutamente il diritto dei disabili e aggiunge: "continueremo a migliorare i nostri prodotti per sostenere la capacità di tutti di muoversi facilmente nelle loro comunità".

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