Uno studio promosso dalla Fondazione Santa Lucia IRCCS, e pubblicato dalla rivista scientifica Human Brain Mapping con il titolo "Evidence for interhemispheric imbalance in stroke patient as revealed by combining transcranial magnetic stimulation and electroencephalograph, ha dato un nuovo sviluppo importante per l’ictus, a oggi una delle prime cause di disabilità.

Lo studio ha utilizzato due tecniche non invasive: la stimolazione magnetica transcranica e l'elettroencefalografia. Quello che si sta cercando di fare è creare un programma per un recupero rapido delle funzionalità motorie, con l’obbiettivo di valutare l’entità della lesione e riuscire a capire da subito quanto e quale potrebbe essere il recupero.

La tecnica usata dalla Fondazione Santa Lucia IRCCS si è dimostrata un potente strumento valutare diverse il potenziale di recupero di pazienti colpiti da ictus cerebrale. Durante la pianificazione e il movimento di un arto, i due emisferi cerebrali interagiscono tra loro per far sì che il movimento venga eseguito correttamente. Questo ha una fondamentale importanza per molte funzioni motorie e cognitive, in quanto nelle persone che hanno avuto un ictus, l'attività dell'emisfero cerebrale lesionato è spesso ridotta, con un conseguente sbilanciamento tra i due emisferi.

Capirete da voi, pertanto, che studiare il loro bilanciamento è fondamentale per capire il grado di recupero di tutte queste persone. Essendo, tra l’altro, questa tecnica non invasiva, questa rappresenta un’importante punto di inizio e di svolta per capire come migliorare anche la qualità della vita di tutte quelle persone colpite da ictus.

Alessandro Cavernicoli

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