Nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne una 34enne ha deciso di raccontare la sua storia. Ha subito violenza a 17 anni dal proprio fisioterapista in un centro di riabilitazione per disabili. Ha denunciato l'accaduto e l'uomo è stato condannato. La donna ha deciso di denunciare non solo per lei, ma soprattuttutto per quelle donne che non hanno il coraggio di farlo. La giovane è Emanuela Di Marzio che è nata con una tetraparesi spastica distonica neonatale che non le permette di camminare. Al centro di Roma praticava l'ippoterapia. Quel giorno, 10 agosto del 2000, non vi era il suo fisioterapista abituale, ma un suo sostituto e siccome pioveva le propose di fare una lezione alternativa nella stanzetta, voleva praticare un esercizio di respirazione. Mentre la incitava a respirare forte da dietro le abbassò i pantaloni e la rassicurò che in questo modo sarebbe tornata a camminare. Tornata a casa la giovane raccontò l'accaduto alla madre e rimase talmente scossa che cominciò ad avere incubi. Si svegliava urlando. Alla paura si è aggiunto il disgusto. Dopo la denuncia venne chiesta una perizia per verificare l'attendibilità di Emanuela. La madre ammette che questo è stato un altro duro colpo, perchè la ragazza si è sentita non creduta. Questo dolore ha ucciso il padre che non è arrivato alla fine del processo. L'uomo è stato condannato, ma oggi è uscito ed Emanuela continua ad avere paura che possa ricommettere la stessa violenza magari a ragazze che non parlano e che non possono difendersi come lei. Quando la violenza è commessa su donne disabili aumenta la pena poichè la vittima è un soggetto particolarmente vulnerabile.

CONTATTACI
SEDE LEGALE

Via S. Quirico 264, int. 2 - 50013 Campi Bisenzio (Firenze)

TELEFONO

(+39) 055 360 562

ORARI

Lun - Ven / 9:00 - 18:00